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Riportiamo l’articolo de Il Tirreno sull’intervento di Matteo Lancini all’Internet Festival di Pisa.

«Non dite che è colpa di internet. Certo gli smartphone, i videogiochi possono aver amplificato il problema. Ma se i genitori e la scuola pensano che il modello educativo da adottare sia quello di limitarne l’uso si sbagliano». L’uso e l’abuso di internet, il ruolo degli adulti, i comportamenti a rischio e le problematiche che possono scaturirne. Compresa la scelta, estrema, di rinchiudersi nella propria stanza, rinunciare al mondo per paura di crescere, schiacciati dalla vergogna come gli adolescenti hikikomori, i reclusi sociali. Sono alcuni dei temi che lo psicologo e psicoterapeuta, presidente della Fondazione Minotauro, Matteo Lancini, ha affrontato ieri in occasione della giornata conclusiva dell’Internet Festival a Pisa. Temi sviluppati del volume da lui curato “ Il ritiro sociale degli adolescenti. La solitudine di una generazione iperconnessa” (Raffaello Cortina Editore), denso di spunti di grandissima attualità intorno al web, certo, ma ancora di più intorno a una società complessa che ha «sdoganato l’individualismo in tutte le sue forme» spiega Lancini. E dove l’intervento educativo è dominato dall’angoscia degli adulti che non lasciano i propri figli adolescenti andare a scuola da soli «ma poi non si chiedono dove vanno su internet». Limitandosi invece a tre slogan: «Ti boccio, ti tolgo il telefonino e ti riduco l’uso della play station». Ma questo è educare? «Abbiamo perso troppo tempo a pensare di “limitare” come scuola e famiglia invece di interessarci a cosa accadeva nella vita virtuale dell’adolescente. In nome di proprie angosce e in un mondo in cui internet si diffonde e il mercato dei videogiochi è l’unico che dà lavoro rischiamo di perdere come scuola e famiglia la funzione educativa facendo così aumentare il potere orientativo di altre agenzie che non hanno un mandato educativo».

Mentre Lancini parla in una delle aule delle Benedettine fuori dal Lumieré decine e decine di ragazzine fanno la fila per ascoltare Valeria Vedovatti, YouTuber da centinaia di migliaia di visualizzazioni. Un esempio concreto, utile per afferrare appieno il significato del mandato di Lancini a scuola e famiglia: «Educare alla saggezza digitale» in un mondo dove le tecnologie sono destinate a crescere e a cambiare, ancora di più, le nostre vite. Come ha spiegato ieri, sempre nell’ambito dell’Internet Festival di Pisa, dal futurologo Gerd Leonhard: «Ciò che dobbiamo fare non è provare a bloccare lo sviluppo della tecnologia, ma riuscire a conviverci con una interazione positiva – ha detto – . La tecnologia non etica e non ha sentimenti, quindi pi che regolarla dobbiamo imparare a utilizzarla promuovendo un nuovo rinascimento umanista che tra dieci anni ci permetta di non essere sconfitti dalla tecnologia stessa». «Il futuro – ha aggiunto Leonhard – può essere un inferno o un paradiso: a fare la differenza sarà l’umanità. Perché abbiamo bisogno di più umanità nella tecnologia. Servono persone pensanti per vincere le sfide che il futuro ci pone, a partire dal cambiamento climatico».