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Condividiamo l’articolo di Avvenire sul progetto AccogliMi.

La qualità dell’esperienza scolastica. E delle relazioni con i coetanei. Ma anche con gli adulti: ai quali chiedono un’alleanza per essere aiutati a guardare con fiducia al futuro. Ecco cosa sta a cuore agli adolescenti milanesi, così spesso gravati dall’ansia da prestazione, dalla paura di non essere amati e apprezzati, dall’angoscia per un domani che ha il volto di una minaccia». Parola di Anna Arcari, psicologa, psicoterapeuta e presidente della Cooperativa Minotauro. Parola che nasce dall’esperienza di AccogliMi, il sistema di orientamento
psicologico promosso dal Comune e rivolto agli adolescenti di Milano, che da fine aprile ha messo a disposizione di ragazzi e famiglie un numero verde (800 666 315) e uno di cellulare (335 1251973) con chat su Whatsapp e Telegram, attivi il lunedì, il mercoledì e il venerdì dalle 16 alle 19 e il sabato dalle 10 alle 12.

Prevenire disagio e cronicizzazione. «AccogliMi è il nostro modo per rispondere a una richiesta di aiuto di molti ragazzi e ragazze milanesi- sono circa 60mila i residenti tra i 14 e i 18 armi – e allo stesso tempo vuole essere un servizio costruito per prevenire il disagio ed evitare la cronicizzazione dei problemi», spiega l’assessore comunale alWelfare Lamberto Bertolé. Ecco, dunque, l’avvio di questo progetto realizzato in collaborazione con Ats e “Rete delle scuole che promuovono salute”, gestito da Minotauro (nel ruolo di capofila) con Ceas, Nivalis, ZeroS, Lotta contro l’emarginazione, Comunità Nuova, Diapason e Comin. L’obiettivo: offrire un orientamento psicologico nell’affrontare le difficoltà dell’adolescenza e, nel caso, indirizzare i ragazzi verso la rete dei servizi specialistici sanitari, educativi e ricreativi della città. Fra chat, scuole e territorio. Ebbene: da fine aprile a fine agosto i contatti via telefono e chat sono stati 452.
C’è chi aveva bisogno di informazioni e orientamento. E li ha ricevuti. «Per altri – 66 persone in totale – sono stati avviati percorsi specifici di consulenza telefonica, o di supporto psicologico, o di accompagnamento ai servizi del territorio. Fra maggio e giugno, inoltre, AccogliMi ha organizzato attività di gruppo nelle superiori alle quali hanno partecipato 140 ragazzi su temi che vanno dalla conoscenza di sé allo sviluppo di competenze emotive, comunicative, di relazione, fino alla prevenzione di bullismo e cyberbullismo », racconta Arcani – che ha condiviso i primi risultati del progetto a un incontro svoltosi ieri nell’ambito di #Milano4mentalhealth, palinsesto di oltre 70 iniziative sul tema della salute mentale lanciato dal Comune e che prosegue per tutto ottobre.
Ascolto tempestivo e competente. «Ragazzi e famiglie – spesso indirizzati a noi dalle scuole, partner decisivo – si sono rivolti al nostro servizio mossi dalla preoccupazione per il successo scolastico e per chiedere aiuto sul piano delle relazioni: con i coetanei, certamente, ma anche con gli adulti. Questa generazione di adolescenti, rispetto alle precedenti- prosegue Arcari – appare meno conflittuale e trasgressiva – anche in tempo di Covid – e più portata alla cooperazione. Ecco cosa emerge da questi primi mesi di progetto, assieme ad una problematica di “ansia da prestazione”». Comportamenti gravi come autolesionismo, disturbi alimentari, ritiro sociale, «non sempre manifestano una psicopatologia individuale che richiede prestazioni specialistiche. Non di rado nascono da un’ansia, un’angoscia, da quell’intreccio di problemi esistenziali ed evolutivi, che chiedono un ascolto tempestivo e competente». Come il Progetto AccogliMi cerca di offrire a ragazzi e genitori.