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Condividiamo l’articolo di Valentina Santarpia con l’intervista a Matteo Lancini per corriere.it.

Autocelebrazione, ma anche rabbia e delusione. Fratellanza, ma pure senso di inadeguatezza. La droga e le donne, troppo spesso considerate solo oggetti sessuali. La violenza, la ricchezza ostentata. Eccoli i temi più ricorrenti nelle canzoni trap: e stavolta è un’indagine analitica a segnalarlo, con dati precisi alla mano. Libreriamo, social media italiano dedicato alla cultura, ha analizzato attraverso un software quasi 500 testi di canzoni interpretate da diversi rapper e trapper, per individuare temi, argomenti, valori dei componimenti. E quello che è emerge un quadro crudo: alcuni tra i temi più ricorrenti sono l’autocelebrazione (81%), la rabbia e la delusione (77%), la violenza (61%), la disparità di genere (55%), le droghe (58%). E quasi 6 canzoni su 10 contengono espressioni violente contro le donne. È uno dei motivi per cui spesso i trapper sono al centro di polemiche e contestazioni: a fine ottobre si sono scagliati tutti contro l’esibizione di Nicky Savage, accusato di esibirsi in canzoni sessiste e violente, a Trento.

Eppure la musica trap è in costante ascesa, come rivela anche Wrapped 2023, la classifica annuale di Spotify. Per cui gli artisti analizzati sono stati quelli del momento, tra i più noti, Sfera Ebbasta, Rkomi, Lazza, Dark Polo Gang, Ghali, Tedua, Izi, Gemitaiz, Achille Lauro, Enzo Dong, Capo Plaza, Drefgold, Rosa Chemical, Luchitos, Sacky, SquadDrone, Tony Effe, Guè Pequeno, Geôlier, Tha Supreme, Blanco, Ernia, Chiello, Shiva, il rapper milanese recentemente arrestato per tentato omicidio.

Al primo posto tra i temi più ricorrenti nelle canzoni trap è stato rilevato nell’ 81% dei casi l’autocelebrazione e la rivendicazione del proprio successo. «Mamma, hai visto che ce l’ho fatta» canta in “Million Dollar”  Lazza. I trapper arrivano quasi tutti dalle periferie delle grandi città, spesso hanno una famiglia a pezzi, con poche opportunità di lavoro e di crescita. Allora il riscatto è rappresentato dalla possibilità di farcela con la musica. Tornare da ricchi nel quartiere di origine (65%) e affermare alla propria mamma che sono riusciti (64%) sono argomenti forti. 

Molti brani trap poi mescolano delusione e rabbia (77%), dovuta a delusioni d’amore (65%), conflitto generazionale in famiglia (54%), nei confronti dei poteri forti (47%). “Rifiutato/ ho il cuore triturato/ non conosco l’amore simulato/ di avvelenarmi non l’avevo stipulato/ Tu sei una mantide e io mi faccio decapitare/ tanto che può capitare/ sono una lettera da non recapitare”, canta il rapper romano Gemitaiz in “Baci Al Cianuro”Il senso di inadeguatezza che si prova nei confronti della società porta molti trapper ad esprimere frustrazione e disagio generazionale, temi  che ricorrono con frequenza all’interno dei loro testi (61%) e che portano molti giovani a ritirarsi dalla vita sociale standosene in disparte. “Nell’abisso di Xanax per dormire e cancellare/ E allora casco giù perché / Se ci fosse una strada per risalire / Io la vedrei / E invece”, scrive il trapper Chiello.

Gli unici punti di riferimento sono i cosiddetti “fratelli”, o meglio “bro” nel linguaggio trap (64%): solo nel testo “è Trap bro” di SquadDrone, la parola “bro” è ripetuta ben 11 volte. Mentre le donne hanno un ruolo secondario, e la maggior parte dei testi presenta elementi che mettono in evidenza la disparità di genere (55%). Domina il sesso maschile (63%), perché tra i fratelli si crea un mondo in cui le ragazze sono soltanto un oggetto sessuale (47%). “Sei soltanto mia, mai più di nessuno/Odio chi altro ti ha avuta o fatta sentire al sicuro/ per te vado in galera e se domani finisce è un problema”, canta Sfera Ebbasta con Elodie nel brano “Anche stasera”. Quando c’è una donna amata (61%), la si cita soprattutto per la gelosia (43%), perché ci sono tutte le altre ragazze che fanno la corte al trapper (59%), ma queste non lo meritano perché vogliono solo vivere il lusso (65%), una vita sfrenata (59%), avere i suoi soldi (49%), e in alcuni casi la droga (39%).

Un altro rifugio è la droga, altro tema sempre più presente nei testi  (58%), soprattutto la Cannabis (71%).“La mia ragazza segue la moda/Io seguo i soldi e la droga”, cantano la Dark Polo Gang nella canzone intitolata “Diego Armando Maradona”. E spesso le controversie si risolvono con la violenza verbale e fisica, che fa parte delle canzoni della trap (61%). I rivali (ovvero gli altri trapper) vengono offesi e derisi (58%). La Glock dentro il borsello di Gucci è diventata il must. Il ferro (51%) è il nuovo scettro del potere e della dominazione sugli altri.

Le figure più frequenti nei testi dei trapper, oltre a spacciatori e altri piccoli criminali, sono ragazzi e ragazze che ostentano la propria ricchezza indossando vestiti o gioielli di lusso. Il lusso sfrenato legato alle griffes della moda è, infatti, un elemento fondamentale nei testi dei trapper (63%). I marchi vengono citati ed esibiti attraverso i profili social. La Lamborghini emerge spesso nei testi come l’auto dei sogni (47%). E un altro desiderio (poco nascosto) è potersi ritrarre mentre si è a mollo nella piscina della propria villa (35%), simbolo massimo della ricchezza raggiunta. Infine, a proposito di lusso, lo smartphone, meglio se di ultima generazione e glitterato, rappresenta il media per definizione dei trapper (69%).

C’è da preoccuparsi? Matteo Lancini, psicologo esperto di temi riguardo all’adolescenza, prova a contestualizzare il fenomeno: «Succede quello che succedeva ai tempi del rock satanico, che accade coi manga, con il wrestling: sono rappresentazioni nei quali i nostri figli si identificano, sono espressione di una società. Dovremmo piuttosto chiederci: perché piacciono? E non pensare che questi sono coloro che creano necessariamente la cultura dei comportamenti delle nuove generazioni. Il vero problema sono i modelli di identificazione che ogni giorno gli adulti pongono, viviamo in una società individualista, competitiva, violenta, che promuove il mancato rispetto dell’altro, la mancata identificazione dell’altro, in continuazione. I trapper hanno questo successo, perché viviamo in una società dove farsi forti, fare soldi, essere sessualmente attivi, viene giudicato vincente. Prima di giudicare loro, dovremmo farci qualche domanda sui modelli che proponiamo, sui valori che coltiviamo».