È diffusa nel mondo adulto la percezione di un generale aumento di problematicità nei ragazzi d’oggi rispetto a quelli delle generazioni passate. Vi è una percezione di aumento di crisi scolastiche, ritiri depressivi, comportamenti trasgressivi, disturbi del comportamento alimentare o comportamenti autolesivi. L’emergere di tutta una serie di modalità peculiari del nostro tempo di manifestare il disagio adolescenziale (es. il cyberbullismo, l’internet addiction, gli hikikomori) sulle quali il dibattito sul limite tra nuove normalità e nuove patologie è inoltre di notevole attualità.
Per cercare di capire se siamo di fronte ad un vero e proprio allarme sociale o ad una maggiore capacità di rilevazione del disagio adolescenziale o ancora ad una profonda fragilità dei giovani d’oggi, presentiamo brevemente i risultati di una ricerca condotta dal Minotauro in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano – Bicocca che ha confrontato 2312 adolescenti del 2005 con 2012 adolescenti del 2012 rispetto a problematiche emotive e di comportamento misurate attraverso lo Youth Self Report (YSR) di Achenbach.
Questo studio da un lato suggerisce un lieve aumento dei livelli di problematicità negli adolescenti del 2012 che sia sul versante internalizzante sia su quello esternalizzante si percepiscono come più sofferenti rispetto agli adolescenti del 2005; dall’altro sottolinea che alcuni comportamenti critici del periodo adolescenziale quali le pratiche alimentari problematiche o i gesti autolesivi e suicidari sono tendenzialmente stabili e che altri ancora (la commissione di reati e il consumo di sostanze illegali) sono in lieve diminuzione. Emerge pertanto l’aumento di una generale percezione di sofferenza e di disagio negli adolescenti, che però non si accompagna ad un corrispettivo aumento di quei comportamenti che rappresentano veri e propri campanelli d’allarme di problematiche psicologiche.