Cosa vuol dire essere padre oggi?

Condividiamo l’intervista di Maddalena Volcan a Matteo Lancini per stampagiovanile.it.

Lo psicologo e psicoterapeuta Matteo Lancini, nel suo recente libro “Sii te stesso a modo mio – Essere adolescenti nell’epoca della fragilità adulta”, tocca anche il tema della genitorialità e della paternità nella società di oggi. Si parla ancora di genitorialità, premette Lancini, perché il padre e la madre rimangono figure fondamentali per la vita. “È con la procreazione assistita e l’invenzione dei contraccettivi che si è disgiunto l’atto sessuale dalla nascita, rivoluzionando la società e il modo di concepire la sessualità.”

Genitorialità tra crisi e rivoluzione

È proprio questo contesto si colloca la discussione sulla crisi della paternità: “C’è una crisi senza precedenti non solo dell’autorità paterna, di cui si parla da tempo, ma del maschile”, afferma. “Questo perché il padre è sempre stato nella famiglia tradizionale, normativa, un’autorità costituita per istituzione: come la scuola, lo stato, la Chiesa.” Quando la famiglia tradizionale e normativa come istituzione è entrata in crisi, la figura del padre si è trasformata e ha dovuto riorganizzarsi.

Riguardo ai motivi per cui si sia verificato questo cambiamento, ci sono le più svariate teorie, prosegue Lancini. “Un tema che non si può ignorare, parlando di fragilità maschile, è la relazione che il padre ha con la nascita dei figli e delle figlie e alla sopravvivenza della specie.” Le trasformazioni degli ultimi anni hanno reso la figura maschile del tutto inutile alla sopravvivenza della specie. La procreazione assistita, la maternità surrogata e lo sperma congelato sono solo degli esempi. Le innovazioni tecnologiche, insieme alle trasformazioni culturali e sociali, stanno rivoluzionando la società e il nostro modo di concepire la famiglia e la genitorialità.

Essere padri in una società dissociata

“Se qualcuno mi sapesse dire che cosa vuol dire fare il padre oggi!”, sbotta Lancini, interrogato sul ruolo paterno nella società odierna. Sulla nuova figura della madre, come “madre acrobata” o postmoderna, e sull’emancipazione femminile è stato scritto qualcosa di più. Appare invece più che mai necessario riflettere su cosa significhi la funzione paterna oggi, quando sembra che venga svolta più da istituzioni quali i centri clinici che dai padri stessi, in particolare nel periodo adolescenziale, sottolinea Lancini. “È indubbio che dobbiamo interrogarci su cos’è la funzione di un padre, soprattutto davanti ad una società nella quale la fragilità adulta è senza precedenti”, conclude.

Viviamo in un’epoca in cui la generazione adulta è sommersa, dissociata in un mondo trascurato ed abbandonato ad un futuro nefasto, che mette al mondo dei figli e delle figlie per ricevere, più che per dare. “Qual è la funzione di un padre che mette al mondo un figlio a cui intende lasciare un’eredità in rovine, solo per avere qualcosa in cambio, affermando invece che lo sta facendo per lui?” si interroga Lancini, evidenziando la necessità “di sostenere i padri in una riorganizzazione del loro ruolo rispetto ai figli.”

Il vero dilemma non sta nel ruolo del padre nella crescita, ma in che funzione svolga e se sia in grado di svolgere una funzione adulta davvero autorevole. Oggi bisogna capire quale sia la funzione adulta in una società dissociata come la nostra, per evitare di partorire una generazione abbandonata a sé stessa. Poi potremo discutere delle differenze tra paternità e maternità in questa complessità, sostiene lo psicologo.

Essere padri nella crescita dei figli

“Ci dobbiamo abituare a parlare più di funzioni materne e paterne”, afferma Lancini. Le famiglie ‘alternative’ sono ormai parte di un nuovo modello famigliare, un nuovo modello di genitorialità fluida e slegata dalla necessità della eterosessualità per la procreazione. Un modello che è ancora oggetto di conflitti, sia tra la prospettiva più tradizionalista e le istanze progressiste, che all’interno dello stesso ambito femminista e LGBTQ+ in merito alla legittimità di avere figli, aggiunge.

La figura del padre sta diventando sempre più affettiva e più presente nella nascita e nella crescita della prole. “Altroché se si avvicina quando è il momento della nascita”, rimarca Lancini,“Il padre di oggi entra in sala parto”. Stiamo assistendo ad una maggiore fluidità nelle funzioni materne e paterne della genitorialità, un aspetto che deve essere riconosciuto nella sua complessità piuttosto che svilito da stereotipi e generalizzazioni.

La conflittualità e la fragilità della figura paterna dell’epoca contemporanea non stanno nel suo rapporto con la prole, ma si collocano nella crisi degli adulti della società dissociata. Una società che vuole dei padri affettivi, ma normati, sostiene Lancini.

Interventi istituzionali e politiche di genitorialità

“Ben vengano le politiche, come per esempio il congedo parentale, che incoraggiano la presenza dei genitori nella famiglia”, dice Lancini. Bisogna tuttavia assicurarsi che siano incisive, che abbiano quindi un effetto positivo e che vengano coniugate ad una riflessione più ampia alla luce delle trasformazioni significative della società odierna e della sua crescente complessità.

Il pericolo, prosegue l’esperto, è che vengano messe in atto soluzioni che per contrastare gli stereotipi di genere finiscano poi per proporne degli altri. “Non possiamo proporre come nuovo modello alternativo una conduttrice televisiva appena diventata madre, in perfetta forma e che afferma: “Non rinuncerò mai all’autonomia!” perché così costruiamo un modello irrealistico di maternità, basato sul privilegio economico e su modelli estetici irraggiungibili per il corpo femminile”, rimarca Lancini. “Attenzione che la complessità è ampia” enfatizza l’esperto, “non vorrei che si continuasse a contrastare le discriminazioni di genere quando fa comodo, per poi continuare a perpetuarle invariate.” Bisogna fare attenzione, conclude, a non riproporre un modello dogmatico quando si contrastano gli stereotipi e la violenza di genere.

Una nuova società più fluida

Il professor Lancini sottolinea, in conclusione, il legame fondamentale tra la crisi della figura paterna e la fragilità del ruolo adulto. E invita a non dimenticare l’impatto delle trasformazioni e delle innovazioni in ambito della procreazione e della sessualità: “Viviamo in una società dove la fluidità è caratteristica delle nuove generazioni. La sessualità non è più necessaria alla sopravvivenza della specie: una cosa che dovremmo ripeterci ogni giorno.”