CONVEGNO INTERNAZIONALE ADOLESCENZA.ORG
Direzione scientifica: MATTEO LANCINI
30 ECM
Il passaggio dal mito edipico a quello narcisista ha promosso un nuovo modo di affrontare i compiti evolutivi adolescenziali, costringendoci a dare un senso diverso alla fisiologia della crescita e alla sofferenza delle ragazze e dei ragazzi nati negli ultimi trent’anni. Indossare le lenti del narcisismo ci ha consentito di inquadrare e focalizzare innumerevoli questioni da cui attinge il ricco serbatoio delle fatiche e delle sintomatologie giovanili contemporanee. I difetti di autostima, il senso di vergogna e il conseguente bisogno di mostrarsi all’altezza di aspettative ideali di successo, la centratura su di sé a discapito della relazione con l’altro sono solo alcuni dei corollari del narcisismo e delle sue fragilità con cui ci siamo confrontati dentro e fuori la stanza clinica. Nel lavoro con gli adolescenti, e nel sostegno al ruolo materno e paterno, siamo spesso intervenuti in soccorso di chi incontrava crisi e blocchi evolutivi inaspriti da ferite narcisistiche che intervenivano a complicare il percorso evolutivo, la declinazione del proprio ruolo affettivo, la costruzione della propria identità.
La regia del dolore e del conflitto interno ci appariva come inesorabilmente dettata dalla sensazione irriducibile e dalla paura ottenebrante di fallire, di trovarsi in balia di aspettative interne ed esterne idealizzate, altisonanti, associate all’impossibilità di raggiungere traguardi soddisfacenti e un’immagine di sé adeguata. Sentirsi figli belli e perfetti, genitori o giovani adulti altrettanto brillanti era sicuramente una questione pressante nelle menti collettive. Oggi è ancora così? È solo questo? Tutto ciò che osserviamo nel mondo che ci circonda, le testimonianze raccolte nelle esperienze preventive e formative, i colloqui negli spazi di ascolto a scuola e nelle stanze della clinica, testimoniano che è ancora possibile collocare il narcisismo al centro della dinamica intrapsichica che governa pensieri, azioni, comportamenti agglomerati nel dolore mentale che incontriamo? La risposta è no, o comunque, non più come prima. Benvenuti nell’epoca postnarcisistica.
Avevamo già intercettato da tempo questo nuovo paradigma, una nuova trama segnalata dalle nuove forme di ansia pervasiva e generalizzata e dalla polisintomatologia degli adolescenti che afferivano ai servizi pubblici e privati. Tuttavia è come se la pandemia avesse tolto il velo, fatto emergere in modo evidente ciò che ancora era, quantomeno parzialmente, sommerso. L’emergenza sanitaria, e la gestione da parte degli adulti di questa epoca post pandemica, ha smascherato definitivamente la fragilità di madri, padri, insegnanti e operatori, ha definitivamente sancito l’ingresso nel post narcisismo, come a un’inaugurazione, come al taglio del nastro, come quando la bottiglia si frantuma sulla prua della nave nel momento del varo. Questa volta non c’è nulla da festeggiare.
Prendersi carico oggi della sofferenza adolescenziale senza occuparsi dell’imperante fragilità adulta, sarebbe come provare a svuotare con un cucchiaino l’acqua imbarcata, non curandosi dell’enorme falla dalla quale proviene. La società del postnarcisismo, è la società della dissociazione, dell’estremizzazione di sé stessi, che non si limita a chiedere a bambini e adolescenti di nascere e crescere secondo aspettative ideali e competitive, ma iperidealizza il Sé, fino a chiedere alle nuove generazioni di crescere secondo il mandato paradossale: “sii te stesso a modo mio!”. La sparizione dei bisogni dell’altro, chiede alle nuove generazioni di assolvere a un compito che ti costringe a sentire di essere te stesso, mentre cresci assecondando l’adulto.
In questo convegno proveremo a distinguere le nuove normalità dalle nuove forme di disagio, i motivi per i quali gli adulti rischiano di considerare patologia ciò che in diversi casi è una forma di adattamento adolescenziale alle nuove richieste affettive, relazionali e occupazionali provenienti dal loro contesto di crescita. Internet, scuola, famiglia, corpo, amore, sesso, fluidità, insieme alle diverse modalità attraverso le quali inquadrare e prendersi carico della crisi evolutiva dell’adolescente post narcisista, saranno solo alcuni dei temi che verranno affrontati in questo convegno rivolto a chi è impegnato ad aiutare gli adolescenti a immaginarsi un futuro e a sostenerli nel proprio percorso identitario.
Introduzione
La società del post narcisismo:
9.00-10.00, con Alessandro Rosina – Non è un paese per giovani
10.00-11.00, con Matteo Lancini – Essere adolescenti nell’epoca della fragilità adulta
Una rivoluzione scolastica:
11.00-12.00, con Gianluca Daffi – Una scuola inclusiva per tutti
12.00-13.00, con Vincenzo Arte in dialogo con Laura Turuani – La scuola senza voti
Il mondo irreale:
14.00-15.00, con Miguel Benasayag – Corpi viventi
15.00-16.00, con Gustavo Pietropolli Charmet – Gioventù rubata
Il mondo reale del virtuale:
16.00-17.00, con Veronica Civiero in dialogo con Tommaso Zanella – Vivere nel metaverso: cosa succede nel mondo dei social
17.00-18.00, con Emilio Cozzi – Giocare per davvero: cosa succede nel mondo dei videogiochi
Introduzione
L’età fluida
9.00-10.00, con Antonio Prunas – Fluidità dell’identità sessuale in adolescenza
10.00-11.00, con Luigi Zoja – Il declino del desiderio
Il dolore del giovane adulto
11.00-12.00, con Loredana Cirillo – Nuove crisi amorose del giovane adulto
12.00-13.00, con Mauro Di Lorenzo – Nuove crisi universitarie
Il corpo in gioco
14.00-15.00, con Elena Riva – Quando lo sport fa male
15.00-16.00, con Andrea Facoetti – Quando il gioco fa bene
La vita è comunità
16.00-17.00, con Luciano Squillaci – La presa in carico della comunità
17.00-18.00, con Maria Teresa Paladino e Fabiana Forni – Approcci per prevenire ed intercettare il ritiro sociale: l’esperienza dell’Emilia Romagna
Introduzione
Modelli di presa in carico a confronto
9.00-10.00, con Annalisa Tanzilli – PDM adolescenti
10.00-11.00, con Alessandra Santona – Terapia familiare con gli adolescenti
Nuovi spazi clinici
11.00-12.00, con Francesco Bocci in dialogo con Tania Scodeggio – Video Game Therapy
12.00-13.00, con Stefano Alemanno, Filippo Rosa e Leopoldo Romanelli – App per adolescenti
Nuovi interventi psicoeducativi
14.00-15.00, con Davide Fant – Pedagogia Hip-Hop
15.00-16.00, con Alessia Lanzi – Compagni dai Campi alle Officine
Per una nuova cultura dell’adolescenza
16.00-17.00, con Alessandro Albizzati e Antonella Costantino – Cosa serve davvero agli adolescenti
17.00-18.00, con Stefano Benzoni e Matteo Lancini – Il futuro: la riscossa degli adulti
PER MAGGIORI INFO