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Condividiamo l’editoriale del prof. Gustavo Pietropolli Charmet per il settimanale 7 del Corriere della Sera in cui spiega l’importanza del progetto Consultorio gratuito, che vive attualmente una fase di forte criticità.

Il consultorio gratuito del Minotauro, a Milano, è un servizio di psicoterapia per adolescenti e di consulenza per genitori di ragazzi appartenenti a famiglie a basso reddito ed è rivolto esclusivamente a giovani reduci da gravi tentativi di suicidio, ad adolescenti ritirati sociali e a ragazze e ragazzi alle prese con importanti disturbi nella relazione con la loro corporeità. Il servizio è stato finanziato da una raccolta fondi, con il coinvolgimento di un gruppo di famiglie che ha organizzato iniziative benefiche di notevole successo, mettendo a disposizione i mezzi necessari per il mantenimento e lo sviluppo delle attività psicoterapeutiche. Nel corso degli ultimi otto anni abbiamo potuto assistere cento famiglie all’anno, segnalate dai servizi sociali e territoriali. Se non ci fosse stata la nostra offerta difficilmente queste famiglie avrebbero trovato una soluzione al loro problema. Si tratta invece di problemi che vanno affrontati con competenza e una lunga pazienza destinata ad arruolare anche la madre e il padre nel progetto terapeutico. Milano, in realtà, offre servizi eccellenti per le adolescenti che soffrono di disturbi alimentari, ma è difficile che dopo la diagnosi relativa a un tentativo di suicidio sia offerta una relazione psicoterapeutica di lungo periodo e ancora più complicato che siano gli operatori a recarsi a casa dei ragazzi ritirati da scuola e da ogni altra attività funzionale alla crescita, decisi a non rivolgersi al dottore.

Diritto alla totale gratuità delle prestazioni

Il consultorio offre questo tipo di interventi, che a pagamento si possono naturalmente organizzare; certo non da parte di famiglie che presentino un modello Isee inferiore ai 20 mila euro, quello che chiediamo per poterle mettere nella lista di chi ha diritto alla totale gratuità delle prestazioni. Succede così che ci siano ragazzi che hanno la possibilità di condividere con adulti competenti i loro pensieri di morte o la loro insostenibile vergogna di essere esposti allo sguardo e al giudizio dei coetanei, e possono farcela a trovare una soluzione che non sia quella di arrendersi alla tentazione di scomparire. Non bastano le dieci sedute che alcuni servizi mettono a disposizione a prezzi concordati: la crescita è un processo lungo e assieme a lei cresce il dolore, la rabbia per la morte del futuro, il bisogno di mitigare subito la vergogna e la tristezza di vedersi a crescita bloccata.

Serve tempo per riorganizzare la speranza di tutti

C’è bisogno di tempo per riorganizzare la speranza di tutti, anche dei genitori, sommersi dai problemi dell’emigrazione, dello scarso lavoro e del pochissimo denaro a disposizione. Eppure quasi sempre la crescita avanza e diminuisce il dolore. È stato un azzardo aprire un servizio di psicoterapia del tutto gratuito sulla base della convinzione che nessuno debba rimanere escluso dalla possibilità di salvarsi e che un ragazzo difficile debba essere curato da tutto il villaggio in cui vive, e non debba essere esposto al rischio di non farcela a crescere solo perché è povero e triste. Eravamo però convinti che saremmo riusciti a raccogliere i fondi necessari per pagare le spese inevitabili con iniziative di raccolta fondi e sensibilizzazione dei cittadini al problema della gratuità della psicoterapia per chi non può pagarla. Era vero: per otto anni siamo stati sostenuti, ora però è successo che le misure anti Covid impediscano riunioni e assembramenti che sono invece necessari per le nostre iniziative di finanziamento.

Senza più soldi in cassa

Ci siamo trovati senza più soldi in cassa: abbiamo deciso di tener duro e di continuare a lavorare anche senza il compenso etico previsto, ma le spese generali proseguono nella loro corsa. Il consultorio gratuito si inserisce nella rete delle mille altre attività svolte con grande successo (anche economico) da parte delle altre sezioni del Minotauro. È una iniziativa piccola, che però coinvolge centinaia di persone e una montagna di dolore. Sono personalmente e scientificamente convinto che senza un’efficace psicoterapia certi adolescenti rischino di finire male e che le medicine servano solo a mitigare la paura, ma non siano in grado di risolvere il problema che non è solo chimico.

«Questa città non può lasciarci chiudere»

Credo che Milano non debba lasciare che si spenga questa iniziativa e sono sicuro che la nostra attività potrà continuare ancora per molti anni; poi forse sarà sostituita dalla psicoterapia pubblica e gratuita, ma per il momento è meglio essere prudenti e tenere in vita quello che si è dimostrato essere utile e costare relativamente poco. Naturalmente le metodologie che utilizziamo sono state collaudate e verificate dal punto di vista della coerenza teorica in tanti anni di lavoro clinico nel grande consultorio a pagamento del Minotauro. Ciò ci regala la sicurezza di non esserci avventurati senza esperienza sufficiente ad affrontare oltre al dolore psichico anche la povertà economica. Ora so con certezza che offrire una relazione terapeutica senza chiedere il relativo pagamento non è rischioso: è vero il contrario. Lasciare soli gli adolescenti a rischio perché sono poveri e i loro genitori che non si orientano nella rete dei servizi, questo sì è molto rischioso. Il nostro consultorio merita fiducia da parte della nostra città: quella dei nostri pazienti l’abbiamo già.

 

FONTE: CORRIERE.IT