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È stato pubblicato un libro, edito da Franco Angeli, dal titolo “LUTTO PRENATALE E PERINATALE”, con la prefazione di Matteo Lancini, scritto da Marta Malacrida, ex allieva della Scuola di Psicoterapia dell’adolescente e del giovane adulto del Minotauro e ora collaboratrice del Minotauro.

 

Cosa succede ad una famiglia quando un lutto prenatale o perinatale irrompe tra le mura di casa, inonda di dolore e spazza via il futuro? Cosa accade alle mamme, ai papà e, soprattutto, ai bambini, fratelli e sorelle di una stella? Cosa resta nella mente, nel cuore e nel corpo di quel fratellino o sorellina immaginato, desiderato e volato via troppo presto?
Le risposte a queste domande guidano come un filo profondo e dolcissimo le riflessioni intorno al tema del lutto prenatale e perinatale, un evento delicato, purtroppo tutt’altro che raro, di fronte al quale spesso gli adulti si trovano impreparati. Una gravidanza che si spegne, a prescindere dal momento in cui accade, porta sempre con sé un dolore profondo e inspiegabile che scuote dall’interno chi lo vive e tutto il contesto intorno, creando un arresto nell’esperienza di vita intersoggettiva e intrapsichica tale da configurarsi come evento potenzialmente traumatico. Affrontare la morte laddove avrebbe dovuto esserci vita è un compito complesso e straniante che merita attenzione e preparazione. Ancora di più quando in famiglia sono presenti altri bambini, fratelli o sorelle maggiori, spettatori ignari di questioni spesso considerate troppo grandi e troppo difficili da spiegare. Questo testo è pensato proprio per loro e per gli adulti (genitori, insegnanti, educatori o professionisti) che se ne prendono cura. Una sorta di guida per gli adulti che si occupano dei bambini in lutto, per conoscere più da vicino le modalità speciali con cui vivono e reagiscono alla perdita di un fratellino o di una sorellina e ai cambiamenti che questo evento porta con sé. Attraverso consigli e spunti operativi saranno accompagnati a trovare le parole per raccontare la perdita, accedere alle emozioni ad essa connesse e elaborarne i correlati nella mente e nel corpo. In questo modo potranno solcare il territorio impervio del lutto favorendone l’elaborazione, facendo leva sulla relazione come motore per dare senso alla perdita, narrarla e creare ricordi che vanno oltre l’assenza. In questo modo, al riparo dal rischio di rimanere evento traumatico non elaborato, anche la perdita perinatale può divenire esperienza che promuove la crescita, il benessere e la resilienza.

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