Progetto IN CAMPO – nuovo sito

È online il nuovo sito dedicato al progetto IN CAMPO: progettoincampo.minotauro.it.

Il progetto IN CAMPO nasce a partire dal riconoscimento di un’emergenza nella società contemporanea, determinata dalla perdita di valore delle istituzioni scolastiche e sociali e dalla mancanza di una prospettiva di sviluppo che veda i ragazzi protagonisti del loro presente e del loro percorso di crescita. Le problematiche legate all’isolamento sociale e al ritiro scolastico in adolescenza sono sempre più in aumento e bloccano i fisiologici percorsi di crescita.

L’epoca che stiamo vivendo appare priva di prospettive future e questo senso di precarietà getta un’ombra sulle giovani generazioni bloccando il loro senso di fiducia e di progettualità. Il mondo del lavoro, come il mondo scolastico tradizionale, si rappresenta a molti ragazzi come lontano e irraggiungibile, governato da adulti poco interessati alle nuove generazioni.

A partire da queste considerazioni il Minotauro in questi anni ha sentito l’esigenza di creare una risposta clinica nuova che a fianco o in alternativa alla stanza delle parole, promuove l’apertura di un area laboratoriale che accompagni i ragazzi fuori, alla riscoperta della REALTA’.

Linee guida internazionali testimoniano che è necessario costruire azioni parlanti che permettano ai ragazzi di fare una sperimentazione attiva delle proprie risorse interne a favore della costruzione della propria identità futura.

IN CAMPO vuole essere una risposta alla lotta contro la dispersione scolastica a favore della costruzione di circoli vistosi che favoriscano la ripresa evolutiva e  costruzione del ruolo professionale.

Il progetto nasce come un laboratorio di fotografia per ragazzi di etá compresa tra i 15 e i 25 anni che hanno sviluppato un disagio psicologico nell’area dell’inibizione all’apprendimento e della conoscenza che li porta a vivere situazioni di blocco, di abbandono scolastico e di ritiro sociale. Questa situazione di stallo riduce la possibilità di esplorazione del mondo, l’impoverimento delle capacità necessarie per rappresentare se stessi, pensare la realtà, costruire un proprio progetto di vita futura e lavorativa.

La fotografia è un mezzo elettivo per ripartire alla scoperta del mondo, poiché è uno strumento narrativo molto eloquente attraverso il quale ogni ragazzo può imparare a riconoscere il proprio punto di vista.

Inoltre le immagini scattate dai ragazzi portano con sé frammenti del nostro patrimonio visivo e immaginativo, poter esplicitare questi legami permette ai ragazzi di rientrare in relazione con il sapere e sentirsi parte di un mondo da cui si sentivano esclusi. Durante il laboratorio i ragazzi hanno la possibilità utilizzando mezzi artistici (come la poesia, la grafica) per partecipare ai processi creativi  e per entrare in contatto con i professionisti che collaborano al progetto. Per i ragazzi ritirati vedere che ci sono collegamenti fra se e la realtà riaccende la speranza di un possibile riaggancio del filo strappato e il riavvicina al mondo e al sapere.

Il progetto si articola di quattro fasi differenti:

A-  FOTOGRAFARE  La fotografia è una matrice  un punto di partenza da cui osservare il mondo che li circonda. Questa prima fase di progetto viene condotta da psicologi e fotografi, non vi é la pretesa di insegnare tecniche fotografiche ma di permettere ad ogni partecipante di prendersi uno spazio per costruire il proprio personale punto di vista da cui osservare e descrivere la realtà che li circonda.

B- SELEZIONARE: le immagini scattate durante le uscite vengono riguardate e scelte in gruppo. è il momento in cui per ogni ragazzo viene restituito il proprio punto di vista, in cui si scopre il proprio modo di leggere la realtà.

C- RIELABORARE:  un laboratorio di incontro e di scambio con una rete di professionisti ( artisti, grafici, stampatori, filosofi, scrittori…)  con i quali i ragazzi rielaborano le fotografie selezionate per documentare le realtà visitate. Questa opportunità permette ai ragazzi di conoscere e sperimentare di persona linguaggi espressivi alternativi ( scrittura, illustrazione, grafica ) e entrare in contatto concretamente con realtà professionali artistiche e artigianali differenti.

D- COMUNICARE i prodotti del laboratorio vengono diffusi attraverso differenti canali di comunicazione ( mostre, libri, blog) per portare la testimonianza di un nuovo modo di creare comunicazione ( analogico : è un lavoro che favorisce connessioni e apre un dialogo nuovo tra i ragazzi e il sapere)

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