APRILE 2018, I, 4, 35-45

“Sarò l’attrice più pagata di Hollywood” – L’ultima notte di Marilyn Monroe tra speranze e indicatori di rischio suicidario

Le circostanze della morte di Marilyn Monroe, mancata a 36 anni nel 1962, sono ancora misteriose e contemplano un probabile suicidio, un’overdose accidentale da farmaci o un omicidio. Nel 2005 l’agente di polizia J.W. Miner rende pubbliche la trascrizione di un messaggio audioregistrato indirizzato dall’attrice al suo psicoanalista, Ralph Greenson, cui si rivolge come fosse in una seduta terapeutica. L’analisi delle trascrizioni ha cercato la possibile presenza di indicatori diretti o indiretti di propensione suicidaria nelle ultime parole di Marilyn. Gli strumenti adottati per l’analisi del testo originale sono la MAST (Osman et al., 1993) e la BHS (Beck, 1974). I risultati mostrano nelle parole di Marilyn attrazione per la vita e un atteggiamento ottimista, indicatori che non confermano quindi una propensione al suicidio, quanto piuttosto lasciano ipotizzare un orientamento maniaca

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